Analisi e prospettive dell’Unione Europea
David Carretta da anni da Bruxelles racconta e commenta l’Europa dai microfoni di Radio Radicale, anche sulle pagine del «il Foglio».
Ultimamente DAVID CARRETTA con CHRISTIAN SPILLMANN hanno creato «Mattinale europeo» – “uno strumento per offrire analisi, contesto e prospettiva a chi è interessato all’Ue”.
Uno strumento molto utile. Segnalo alcuni recenti contributi: i primi quattro riguardano gli scenari generali, i due ultimi la Polonia.
Gli introvabili soldi per finanziare i cannoni senza rinunciare al burro (18 febbraio 2025) – “Mentre Emmanuel Macron si preparava a riunire i leader di otto paesi per discutere della sicurezza dell’Europa e dell’Ucraina dopo l’avvio del divorzio transatlantico deciso da Donald Trump, i ministri delle Finanze della zona euro hanno iniziato a discutere di come finanziare i cannoni senza rinunciare al burro. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, venerdì ha annunciato che sospenderà le regole del nuovo Patto di stabilità e crescita per consentire agli stati membri maggiori investimenti nella difesa. Ma l’equazione di come finanziare la difesa è difficile da risolvere nel momento in cui due grandi paesi – Italia e Francia – sono troppo indebitati per lanciarsi in un vasto programma di spesa militare, mentre altri stati membri – tra cui la Germania – continuano a far prevalere l’ortodossia di bilancio interna sull’emergenza legata alla sicurezza. I mercati finanziari fanno più paura della Russia di Vladimir Putin. Se l’Ue vuole affrontare la sfida seriamente, avrà bisogno di creatività”.
L’ora delle coalizioni per gli europei (17 febbraio 2025) – “Il vertice ristretto sull’Ucraina che Emmanuel Macron ha convocato oggi a Parigi dimostra che l’Unione europea non è più adatta alla nuova era che si è aperta, dopo le 100 ore durante le quali gli Stati Uniti di Trump hanno dichiarato un divorzio transatlantico non consensuale. L’incontro sarà in formato ristretto: non tutti i Ventisette leader degli Stati membri saranno presenti. Per contro, è prevista la partecipazione del premier britannico, Keir Starmer, che ieri ha annunciato la disponibilità a inviare soldati in Ucraina per contribuire alle garanzie di sicurezza in caso di accordo di pace. I limiti imposti dai trattati, la lentezza decisionale delle istituzioni, le priorità divergenti degli stati membri e le divisioni ideologiche dei leader nazionali rendono l’Ue obsoleta, nel momento in cui gli europei devono decidere se sostenere l’Ucraina in caso di rifiuto di Volodymyr Zelensky di un accordo imposto da Donald Trump e Vladimir Putin”.
L’appello di Borrell: gli europei devono affrontare “l’imperialista” Trump (14 febbraio 2025) – “L’Unione europea deve prendere atto della nuova realtà geopolitica. Il presidente americano, Donald Trump, non solo sta abbandonando l’Europa e l’Ucraina, ma sta mostrando il suo vero volto: quello di “un imperialista” a cui l’Ue può far fronte, se resterà “unita” e se avrà la “volontà politica” di politica di pesare. E’ questo l’avvertimento che lancia l’ex Alto rappresentante, Josep Borrell, dopo che Trump ha annunciato l’avvio di negoziati immediati con il leader russo, Vladimir Putin, per mettere fine alla guerra ignorando gli europei e gli ucraini. “Un giorno gli Stati Uniti lasceranno il Vecchio Continente. La profezia del generale de Gaulle si sta realizzando”, dice Borrell in un’intervista al Mattinale europeo. Lo spagnolo non nasconde la sua inquietudine di fronte a “un momento di rottura, un cambiamento di epoca”.
Gli europei di fronte a una nuova Monaco sull’Ucraina (13 febbraio 2025) – “Il colpo è duro. Gli europei sono stati avvisati: dovranno accettare un accordo di pace per un’Ucraina privata di parte del territorio annesso con la forza da Mosca e mettersi nella condizione di assumere la responsabilità esclusiva della difesa convenzionale dell’Europa, dal momento che gli Stati Uniti si disimpegnano per “gestire le minacce contro il proprio territorio”. Gli europei accetteranno questa nuova Monaco? In caso contrario, saranno in grado di aiutare militarmente e finanziariamente gli ucraini a continuare la guerra?”
La Polonia avverte contro una Yalta del 21o secolo (7 febbraio 2025) – La novità è che “la Polonia si sta affermando come un nuovo centro di gravità negli equilibri di potere europei”, i polacchi “avevano ragione sulla minaccia russa”. Ma “dissuadere Putin è un compito per la Nato. L’Europa non è in grado di farlo da sola”. Il punto critico è il timore polacco-baltico di un accordo diretto tra il presidente americano Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin alle spalle dell’Ucraina, ma in realtà alle spalle di tutti gli europei, non solo di quelli dell’Est. Come dice il ministro degli Esteri della Polonia Radosław Sikorski “l’aggressore non deve essere premiato per la sua aggressione”, e la Russia ha da liberarsi della sua “mentalità imperiale”. Purtroppo la guerra serve al putinismo per mantenere il controllo sul regime russo. L’UE non deve farsi abbagliare: deve “mantenere la rotta”, cioè non stancarsi, continuare in maniera determinata a “rifornire l’Ucraina (di aiuti finanziari e armi) per gli anni a venire”.
La sfida della presidenza polacca di convincere l’Ue sulla sicurezza (17 gennaio 2025) – “Sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza, sicurezza. La Polonia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea il primo gennaio e intende fare sul serio sul tema che ha scelto come sua priorità per il prossimo semestre. “Security Europe!” è il suo motto. E la sicurezza sarà affrontata in sette dimensioni: difesa, protezione delle frontiere, resistenza alle interferenze straniere e alla disinformazione, economia, energia, agricoltura e sanità. In ciascuno di questi settori l’Ue deve iniziare a fare sul serio. La nuova era geopolitica che si sta aprendo lo impone. L’interrogativo che determinerà il successo o meno della presidenza polacca è questo: il resto dell’Ue percepisce lo stesso senso di urgenza di fronte alle minacce?”